Tra il terriccio e le formiche giace
la testa di un morto.
Una grossa lumaca ha preso affitto dell'orbita ormai cava ,
mentre una colonia di mosche sostituisce le sue parole dimenticate.
Cos'hai detto in passato ,
che ti ha ucciso...
Cos'hanno fatto le tue mani sotto il tuo ordine ,
che ti ha portato qui...
Lontano dalle tue gambe...
e loro,
da chi ti hanno allontanato ?
Ti guardo e penso alla scritta su una chiesa di Milano,
sotto un tuo ritratto-
"io sono quello che tu sarai,
tu sei quello che io fui"-
Quando eri me,
quanto hai sofferto ?
Prima di consolare dal sole le lucertole,
hai mai fermato le lacrime di una donna ?
Ma quanti incontreranno il candore dei tuoi denti
ripuliti dal tempo
e proveranno solo orrore...
E' triste.
Io ti abbraccio,
perchè l'orrore più forte
me lo provocano i vivi ,
che accumulano dolore ,
inseguendo un piacere del quale non resterà nemmeno
quello che è rimasto di te.
Teschio ;
posso parlarti e mi ascolterai sempre,
posso tacere e so che il silenzio è ciò che cerchi e di cui sei fatto.
Ho incontrato altri come te
nelle catacombe dei cappuccini a Palermo,
mi mandano a dirti che stanno bene , ma vorrebbero essere ripuliti
dalle dichiarazioni di amore e fede politica di ragazzini irrispettosi,
che li hanno fatti portavoce di momenti effimeri.
Ho incontrato altri come te
negli ossari dei caduti in guerra,
sono delusi , perchè credevano che avrebbero portato gli squarci delle pallottole
con l'orgoglio con cui portavano le medaglie in vita
ma sono diventati delle medaglie loro stessi.
Teschio;
mi dicono dalle colline afgane
che un tuo compagno urla
perchè continua a sentire le raffiche dei mitra che lo hanno ucciso
risuonare sopra di lui
e nessuno ha il coraggio di rivelargli
che non sta avendo gli incubi.
Tu , che sei mio fratello e l'avvenire di tutti,
mi dai la risposta che cerco,
tacendo.
martedì 23 gennaio 2007
"senza titolo"
Attendo paziente ma sfiancato...
maturo rassegnazione
no, voglio
infantile dedizione;
il
calco
del
mio
animo
sempre più perfetto...
maturo rassegnazione
no, voglio
infantile dedizione;
il
calco
del
mio
animo
sempre più perfetto...
FLUTTUAZIONE UMORALE
Rabbiosi, i passeri
cantano nel fitto di rovi contorti,
melodie che si intrecciano
in nenie sgangherate;
sulla parete frullanti silhouettes
oscurano l'intonaco
in cui precipito come bambino distratto;
Il tempio, ormai eroso dal vento,
si staglia a fatica tra dune di scorie
senza riflessi di vetrate;
al giogo dell'umore
come miraggio,
ammicco a mezz'aria.
cantano nel fitto di rovi contorti,
melodie che si intrecciano
in nenie sgangherate;
sulla parete frullanti silhouettes
oscurano l'intonaco
in cui precipito come bambino distratto;
Il tempio, ormai eroso dal vento,
si staglia a fatica tra dune di scorie
senza riflessi di vetrate;
al giogo dell'umore
come miraggio,
ammicco a mezz'aria.
TRAMONTO
Fiori secchi ricamano ombra
mentre il crepuscolo
esplora con dita sapienti le rovine del mio animo.
La finestra aperta,
il sole rosso addolcisce di oblio il dolore.
Una spiaggia lontana dove divorerò il mio corpo
con bacchette cinesi;
osservo languido sabbia che mi scorre tra le dita.
mentre il crepuscolo
esplora con dita sapienti le rovine del mio animo.
La finestra aperta,
il sole rosso addolcisce di oblio il dolore.
Una spiaggia lontana dove divorerò il mio corpo
con bacchette cinesi;
osservo languido sabbia che mi scorre tra le dita.
"senza titolo"
Piegatevi ossa sotto i denti del passato,
ardenti pire di malsana speranza
accolgono il
futuro.
ardenti pire di malsana speranza
accolgono il
futuro.
"senza titolo"
Nel clamore della mandria
il mio orrore non trova compagni,
ristagna nella sua cella tra il letto e il comodino;
aspetta il livello critico,
ripete il suo nome come un disco rotto...
Ma gerani neri fioriranno infine contro il muro,
icone della fine,
parassiti senza sangue,
unici testimoni
nel processo all'assente.....
il mio orrore non trova compagni,
ristagna nella sua cella tra il letto e il comodino;
aspetta il livello critico,
ripete il suo nome come un disco rotto...
Ma gerani neri fioriranno infine contro il muro,
icone della fine,
parassiti senza sangue,
unici testimoni
nel processo all'assente.....
E AVREI SCRITTO CANZONI PER TE...
E avrei scritto canzoni per te,
banali fiori di seta,
l'acqua nella brocca di vetro.
Ma ora affronto il labirinto
anche se ne sono un mattone,
solo, chiuso nella sua costruzione.
Ci stavo arrivando , lo sai ?
Il cristallo mostrava uno spigolo;
la mia testa era un cuneo
con la base piantata in te e la punta verso il cielo.
Un giorno qualcosa
mi riempirà.....
banali fiori di seta,
l'acqua nella brocca di vetro.
Ma ora affronto il labirinto
anche se ne sono un mattone,
solo, chiuso nella sua costruzione.
Ci stavo arrivando , lo sai ?
Il cristallo mostrava uno spigolo;
la mia testa era un cuneo
con la base piantata in te e la punta verso il cielo.
Un giorno qualcosa
mi riempirà.....
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