Tra il terriccio e le formiche giace
la testa di un morto.
Una grossa lumaca ha preso affitto dell'orbita ormai cava ,
mentre una colonia di mosche sostituisce le sue parole dimenticate.
Cos'hai detto in passato ,
che ti ha ucciso...
Cos'hanno fatto le tue mani sotto il tuo ordine ,
che ti ha portato qui...
Lontano dalle tue gambe...
e loro,
da chi ti hanno allontanato ?
Ti guardo e penso alla scritta su una chiesa di Milano,
sotto un tuo ritratto-
"io sono quello che tu sarai,
tu sei quello che io fui"-
Quando eri me,
quanto hai sofferto ?
Prima di consolare dal sole le lucertole,
hai mai fermato le lacrime di una donna ?
Ma quanti incontreranno il candore dei tuoi denti
ripuliti dal tempo
e proveranno solo orrore...
E' triste.
Io ti abbraccio,
perchè l'orrore più forte
me lo provocano i vivi ,
che accumulano dolore ,
inseguendo un piacere del quale non resterà nemmeno
quello che è rimasto di te.
Teschio ;
posso parlarti e mi ascolterai sempre,
posso tacere e so che il silenzio è ciò che cerchi e di cui sei fatto.
Ho incontrato altri come te
nelle catacombe dei cappuccini a Palermo,
mi mandano a dirti che stanno bene , ma vorrebbero essere ripuliti
dalle dichiarazioni di amore e fede politica di ragazzini irrispettosi,
che li hanno fatti portavoce di momenti effimeri.
Ho incontrato altri come te
negli ossari dei caduti in guerra,
sono delusi , perchè credevano che avrebbero portato gli squarci delle pallottole
con l'orgoglio con cui portavano le medaglie in vita
ma sono diventati delle medaglie loro stessi.
Teschio;
mi dicono dalle colline afgane
che un tuo compagno urla
perchè continua a sentire le raffiche dei mitra che lo hanno ucciso
risuonare sopra di lui
e nessuno ha il coraggio di rivelargli
che non sta avendo gli incubi.
Tu , che sei mio fratello e l'avvenire di tutti,
mi dai la risposta che cerco,
tacendo.
martedì 23 gennaio 2007
"senza titolo"
Attendo paziente ma sfiancato...
maturo rassegnazione
no, voglio
infantile dedizione;
il
calco
del
mio
animo
sempre più perfetto...
maturo rassegnazione
no, voglio
infantile dedizione;
il
calco
del
mio
animo
sempre più perfetto...
FLUTTUAZIONE UMORALE
Rabbiosi, i passeri
cantano nel fitto di rovi contorti,
melodie che si intrecciano
in nenie sgangherate;
sulla parete frullanti silhouettes
oscurano l'intonaco
in cui precipito come bambino distratto;
Il tempio, ormai eroso dal vento,
si staglia a fatica tra dune di scorie
senza riflessi di vetrate;
al giogo dell'umore
come miraggio,
ammicco a mezz'aria.
cantano nel fitto di rovi contorti,
melodie che si intrecciano
in nenie sgangherate;
sulla parete frullanti silhouettes
oscurano l'intonaco
in cui precipito come bambino distratto;
Il tempio, ormai eroso dal vento,
si staglia a fatica tra dune di scorie
senza riflessi di vetrate;
al giogo dell'umore
come miraggio,
ammicco a mezz'aria.
TRAMONTO
Fiori secchi ricamano ombra
mentre il crepuscolo
esplora con dita sapienti le rovine del mio animo.
La finestra aperta,
il sole rosso addolcisce di oblio il dolore.
Una spiaggia lontana dove divorerò il mio corpo
con bacchette cinesi;
osservo languido sabbia che mi scorre tra le dita.
mentre il crepuscolo
esplora con dita sapienti le rovine del mio animo.
La finestra aperta,
il sole rosso addolcisce di oblio il dolore.
Una spiaggia lontana dove divorerò il mio corpo
con bacchette cinesi;
osservo languido sabbia che mi scorre tra le dita.
"senza titolo"
Piegatevi ossa sotto i denti del passato,
ardenti pire di malsana speranza
accolgono il
futuro.
ardenti pire di malsana speranza
accolgono il
futuro.
"senza titolo"
Nel clamore della mandria
il mio orrore non trova compagni,
ristagna nella sua cella tra il letto e il comodino;
aspetta il livello critico,
ripete il suo nome come un disco rotto...
Ma gerani neri fioriranno infine contro il muro,
icone della fine,
parassiti senza sangue,
unici testimoni
nel processo all'assente.....
il mio orrore non trova compagni,
ristagna nella sua cella tra il letto e il comodino;
aspetta il livello critico,
ripete il suo nome come un disco rotto...
Ma gerani neri fioriranno infine contro il muro,
icone della fine,
parassiti senza sangue,
unici testimoni
nel processo all'assente.....
E AVREI SCRITTO CANZONI PER TE...
E avrei scritto canzoni per te,
banali fiori di seta,
l'acqua nella brocca di vetro.
Ma ora affronto il labirinto
anche se ne sono un mattone,
solo, chiuso nella sua costruzione.
Ci stavo arrivando , lo sai ?
Il cristallo mostrava uno spigolo;
la mia testa era un cuneo
con la base piantata in te e la punta verso il cielo.
Un giorno qualcosa
mi riempirà.....
banali fiori di seta,
l'acqua nella brocca di vetro.
Ma ora affronto il labirinto
anche se ne sono un mattone,
solo, chiuso nella sua costruzione.
Ci stavo arrivando , lo sai ?
Il cristallo mostrava uno spigolo;
la mia testa era un cuneo
con la base piantata in te e la punta verso il cielo.
Un giorno qualcosa
mi riempirà.....
"senza titolo"
Mi pare di vedere le dolci mani della malinconia,
mi carezzano il capo incarnate dai ricordi,
forgiate nelle sue mani.
Nelle vene la paura
dell'amante di un ragno.
mi carezzano il capo incarnate dai ricordi,
forgiate nelle sue mani.
Nelle vene la paura
dell'amante di un ragno.
SENZA ANESTESIA
Nello spazio fra te e te
ritrovo i cadaveri delle mie colpe;
sfuma il tuo volto tra loop di sigarette;
lo scanner nelle mie labbra riaccende il tuo corpo
e ne mistifica la presenza
ritrovo i cadaveri delle mie colpe;
sfuma il tuo volto tra loop di sigarette;
lo scanner nelle mie labbra riaccende il tuo corpo
e ne mistifica la presenza
LUOGHI
L'asfalto delle strade
mi racconta dei tuoi sedici anni,
la mia casa , tutto il resto;
mentre mi mordo gli avambracci
lacrimandomi sull'inguine,
mi affido al pensier tuo
per passare l'Acheronte.
mi racconta dei tuoi sedici anni,
la mia casa , tutto il resto;
mentre mi mordo gli avambracci
lacrimandomi sull'inguine,
mi affido al pensier tuo
per passare l'Acheronte.
CONTRO UNA CHE SE NE VA...
CONTRO UNA CHE SE NE VA....
Rimane il mio dolore,
rimane il mio orrore,
rimane la mia noia,
rimane una metà,
rimane quel che è stato,
rimane un dio castrato,
rimane il folle odio,
rimangono i legacci,
rimangono i dottori,
rimangono i consigli,
rimangono gli errori,
rimane un cesso pieno,
rimango senza freno,
rimangono palazzi,
rimangono i più stronzi,
rimango senza soldi,
rimangon bassifondi,
rimane sangue infetto,
rimango fatto fesso,
rimangono accendini,
rimango costretto,
rimane vuoto il letto,
rimango un vuoto a rendere,
rimane solo cenere.
Rimane il mio dolore,
rimane il mio orrore,
rimane la mia noia,
rimane una metà,
rimane quel che è stato,
rimane un dio castrato,
rimane il folle odio,
rimangono i legacci,
rimangono i dottori,
rimangono i consigli,
rimangono gli errori,
rimane un cesso pieno,
rimango senza freno,
rimangono palazzi,
rimangono i più stronzi,
rimango senza soldi,
rimangon bassifondi,
rimane sangue infetto,
rimango fatto fesso,
rimangono accendini,
rimango costretto,
rimane vuoto il letto,
rimango un vuoto a rendere,
rimane solo cenere.
"senza titolo"
Ex voto di tolla ,
svettano le tue membra silver plated
al vertice dei ricordi nel mausoleo triangolare ;
scheggiati , i gomiti di vetro chiedono
rimozione commossa ;
tra natali d'infanzia , fumetti ,
e altri flashback items ,
sei come regina , immolata su una pira di cianfrusaglie ,
mentre ai miei piedi balenano i riflessi della benzina
e mi cullo nell'immagine
della fiamma che verrà ,
sorridono ancora beffardi i tuoi fianchi
con lo spettro incollato alle mie mani ;
ancora il mantra dell'estraneo mi fa visita ogni notte ,
scardinando il mio fisico Kafkiano.
Quattro anni nel deserto e tu,
sola modifica all'orizzonte.
Ora una linea piatta
sconfessa ogni miraggio di equilibrio.
Morirò tra l'argento di quegli anni ,
sepolto dai rimpianti
in un viaggio tra la steppa ,
fermato , io assurdo treno ,
ai bordi dell'acquitrino gelato.
svettano le tue membra silver plated
al vertice dei ricordi nel mausoleo triangolare ;
scheggiati , i gomiti di vetro chiedono
rimozione commossa ;
tra natali d'infanzia , fumetti ,
e altri flashback items ,
sei come regina , immolata su una pira di cianfrusaglie ,
mentre ai miei piedi balenano i riflessi della benzina
e mi cullo nell'immagine
della fiamma che verrà ,
sorridono ancora beffardi i tuoi fianchi
con lo spettro incollato alle mie mani ;
ancora il mantra dell'estraneo mi fa visita ogni notte ,
scardinando il mio fisico Kafkiano.
Quattro anni nel deserto e tu,
sola modifica all'orizzonte.
Ora una linea piatta
sconfessa ogni miraggio di equilibrio.
Morirò tra l'argento di quegli anni ,
sepolto dai rimpianti
in un viaggio tra la steppa ,
fermato , io assurdo treno ,
ai bordi dell'acquitrino gelato.
RAPPORTI SBILANCIATI
Nella mia testa era acceso un innesco
per la detonazione della realtà ;
nel mio cuore ha pasteggiato qualcosa
che a pancia piena ha detto grazie.
Calcando il tacco nella mia schiena piegata,
l'affittuario lascia la camera
e io ,
rotolandomi nell'insopportabile ,
pago il conto.
per la detonazione della realtà ;
nel mio cuore ha pasteggiato qualcosa
che a pancia piena ha detto grazie.
Calcando il tacco nella mia schiena piegata,
l'affittuario lascia la camera
e io ,
rotolandomi nell'insopportabile ,
pago il conto.
IMPASSE
Cielo di sangue;
la mia vita
ha epitaffio nell' odore dei tuoi capelli.
Ma lasciami qui
a sbagliare per te;
la rabbia offerta
in anticamere
tra il grigio e il perchè.
Tu bruciami ora;
e ancora...
la mia vita
ha epitaffio nell' odore dei tuoi capelli.
Ma lasciami qui
a sbagliare per te;
la rabbia offerta
in anticamere
tra il grigio e il perchè.
Tu bruciami ora;
e ancora...
LEI
Tu,
che hai gettato il mio cuore nel tormento del vuoto,
hai ancora il potere di farmi del male;
con la forza di un leviatano schiacci la mia testa contro la fredda parete,
liberando albatros di sangue che strisciano umidi sul pavimento sporco.
Tu;
la tua assenza ancora ingombra il mio letto umido di pianto.
Ancora insisti a comandare le schiere dei miei pensieri più cupi,
mi strazi all'infinito nell'intimo della mia solitudine,
rovesciando sul mio animo la tua figura dorata , più nitida che mai.
Tu,
che hai completato il mio affresco sul mondo,
ora Scilla ai bordi del foro sul mio atlante,
ancora ti voglio...
ancora...
ti...
voglio...
che hai gettato il mio cuore nel tormento del vuoto,
hai ancora il potere di farmi del male;
con la forza di un leviatano schiacci la mia testa contro la fredda parete,
liberando albatros di sangue che strisciano umidi sul pavimento sporco.
Tu;
la tua assenza ancora ingombra il mio letto umido di pianto.
Ancora insisti a comandare le schiere dei miei pensieri più cupi,
mi strazi all'infinito nell'intimo della mia solitudine,
rovesciando sul mio animo la tua figura dorata , più nitida che mai.
Tu,
che hai completato il mio affresco sul mondo,
ora Scilla ai bordi del foro sul mio atlante,
ancora ti voglio...
ancora...
ti...
voglio...
DISSOCIAZIONE
Quando ti svegli e stridi ,
meglio morire di nuovo ;
quando alla polvere fa schifo finirti negli occhi ,
meglio morire di nuovo.
Nessun requiem
per chi si ricovera da solo ,
saccheggiato della dignità
in fondo di niente ;
un filo solo ora rimane di una corda labile ;
vent'anni di corridoio cieco ,
vent'anni di passi collosi ,
scarpe sporche da vent'anni di gelsi di Chernobyl ,
sbucciature da bicicletta ,
falci orizzontali
che negano il diritto a vivere
solo a te
vergogna , vergogna ;
il mio vecchio lavoro : "non ti faremo sapere"...
assunto ,
reclutato ,
ventennale esperienza ,
definitiva croce invernale
sul monte senza i ladroni.
I cani di Pavlov tornano a sbavare
e ancora scoprono tutto
perchè mi sono scuoiato,
perchè mi sono chinato e hanno visto foto
sulla mia schiena fottuta ,
come fottuto come rotto , sbriciolato
liofilizzato , rincretinito , merda , sono , sum ,
cosa schifosa , chiuso in quest'essere vomitevole ,
orrendo , grottesco ,
corvino buffone , perverto tutto , rovinato ;
cosa vi ha fatto quel bambino ?
Che cazzo vi ha fatto maledetti ,
dovevate abbracciarlo , lo avete messo alla gogna ,
cinque anni , i polsi paffuti ,
occhi neri sbarrati lucidi ,
fanno male le catene strette
come si può ,
sono l'unico che ha pietà per lui
che ora non c'è più ;
ora vene sbocciano su braccia d'insetto ,
crateri scavano sotto gli zigomi ,
squallida pece alla vanagloria umilia giustamente lo sguardo di un verme.
Cretino , non vale la pena di insultarti ,
il divertito disprezzo basta a incenerirti ,
mentre ti scivola orina lungo il volto...
Chi cazzo sei ?
Ma che cazzo vuoi , fastidio mi da la tua voce.
Fastidio mi da la mia voce.
meglio morire di nuovo ;
quando alla polvere fa schifo finirti negli occhi ,
meglio morire di nuovo.
Nessun requiem
per chi si ricovera da solo ,
saccheggiato della dignità
in fondo di niente ;
un filo solo ora rimane di una corda labile ;
vent'anni di corridoio cieco ,
vent'anni di passi collosi ,
scarpe sporche da vent'anni di gelsi di Chernobyl ,
sbucciature da bicicletta ,
falci orizzontali
che negano il diritto a vivere
solo a te
vergogna , vergogna ;
il mio vecchio lavoro : "non ti faremo sapere"...
assunto ,
reclutato ,
ventennale esperienza ,
definitiva croce invernale
sul monte senza i ladroni.
I cani di Pavlov tornano a sbavare
e ancora scoprono tutto
perchè mi sono scuoiato,
perchè mi sono chinato e hanno visto foto
sulla mia schiena fottuta ,
come fottuto come rotto , sbriciolato
liofilizzato , rincretinito , merda , sono , sum ,
cosa schifosa , chiuso in quest'essere vomitevole ,
orrendo , grottesco ,
corvino buffone , perverto tutto , rovinato ;
cosa vi ha fatto quel bambino ?
Che cazzo vi ha fatto maledetti ,
dovevate abbracciarlo , lo avete messo alla gogna ,
cinque anni , i polsi paffuti ,
occhi neri sbarrati lucidi ,
fanno male le catene strette
come si può ,
sono l'unico che ha pietà per lui
che ora non c'è più ;
ora vene sbocciano su braccia d'insetto ,
crateri scavano sotto gli zigomi ,
squallida pece alla vanagloria umilia giustamente lo sguardo di un verme.
Cretino , non vale la pena di insultarti ,
il divertito disprezzo basta a incenerirti ,
mentre ti scivola orina lungo il volto...
Chi cazzo sei ?
Ma che cazzo vuoi , fastidio mi da la tua voce.
Fastidio mi da la mia voce.
WAITIN'
Aspetto.
Gli spettri chiudono il pensiero;
al suono della polvere che cade
scivolo supino
lungo il torrente,
sotto i sepolcri consunti;
il cuore fa il suo numero da circo,
io mi pugnalo al ventre.
Gli spettri chiudono il pensiero;
al suono della polvere che cade
scivolo supino
lungo il torrente,
sotto i sepolcri consunti;
il cuore fa il suo numero da circo,
io mi pugnalo al ventre.
RESPIRO
Ricordi come lame
nei sorrisi della gente
riesumano il nonsenso di un presente
incerto;
deputati alla lacrima lunare,
intonano fra i cipressi , dietro un occhio ardente
di fuoco sconfitto e perplesso,
liriche di antiche credenze di possesso;
ma in Siringa il mio vento ha smesso di soffiare e ,
sdraiato tra le alghe del fondo a me fedele,
disperdo il respiro
nell' aria pesante di fiele vivo.
nei sorrisi della gente
riesumano il nonsenso di un presente
incerto;
deputati alla lacrima lunare,
intonano fra i cipressi , dietro un occhio ardente
di fuoco sconfitto e perplesso,
liriche di antiche credenze di possesso;
ma in Siringa il mio vento ha smesso di soffiare e ,
sdraiato tra le alghe del fondo a me fedele,
disperdo il respiro
nell' aria pesante di fiele vivo.
E DI NUOVO...
Tutte le notti
emozioni verticali,
ma ancora
un'altra volta
vorrei morire con lei.
E sono solo aria
che sfiorerebbe le sue spalle,
ma si può solo spostare
al suo passaggio asettico.
Inutile,
per ora rimango inutile
di nuovo
e di nuovo
e di nuovo
e muore Rimbaud
e di nuovo
e mordo il divano
e di nuovo
e acquisto speranza
e di nuovo
e vendo ceneri di braci riattizzate
e di nuovo
e un bimbo non piange
e di nuovo
e ritornano i padri
e di nuovo
e sodomizzo spazi vuoti
e di nuovo
e schianto vasi di plastica contro muri di gomma
e di nuovo
e do ragione ai padri
e di nuovo
e le mie mani mi piantano la testa giù nel pavimento
e di nuovo
e non c'è niente dopo il numero zero
e di nuovo
e il giorno del picchio
e ora
ho un nuovo padre...
emozioni verticali,
ma ancora
un'altra volta
vorrei morire con lei.
E sono solo aria
che sfiorerebbe le sue spalle,
ma si può solo spostare
al suo passaggio asettico.
Inutile,
per ora rimango inutile
di nuovo
e di nuovo
e di nuovo
e muore Rimbaud
e di nuovo
e mordo il divano
e di nuovo
e acquisto speranza
e di nuovo
e vendo ceneri di braci riattizzate
e di nuovo
e un bimbo non piange
e di nuovo
e ritornano i padri
e di nuovo
e sodomizzo spazi vuoti
e di nuovo
e schianto vasi di plastica contro muri di gomma
e di nuovo
e do ragione ai padri
e di nuovo
e le mie mani mi piantano la testa giù nel pavimento
e di nuovo
e non c'è niente dopo il numero zero
e di nuovo
e il giorno del picchio
e ora
ho un nuovo padre...
"senza titolo"
Ancora cerco il tuo spettro tra le mie braccia,
nel letto ora vuoto
la disperazione si presenta in un gesto meccanico.
Siamo poveri insetti,
costretti prima o poi,
ad aggrapparci tragicamente uno con un altro
per poter sopravvivere....
nel letto ora vuoto
la disperazione si presenta in un gesto meccanico.
Siamo poveri insetti,
costretti prima o poi,
ad aggrapparci tragicamente uno con un altro
per poter sopravvivere....
"senza titolo"
Inflitti
si dipanano corposi i segni di decadenza;
come l'acqua
che dal bicchiere vuoto inizialmente stilla,
l'inonda di furia e scaccia via l'aria.
si dipanano corposi i segni di decadenza;
come l'acqua
che dal bicchiere vuoto inizialmente stilla,
l'inonda di furia e scaccia via l'aria.
"senza titolo"
Vedi la solitudine,
attraverso gli occhi grigi di un anziano senza figli,
fra i bicchieri vuoti sopra un tavolo di legno;
alla tele saltellano ancora gli uccellini di gomma.
Un uomo si spegne
le sue lacrime scivolano storte sulla sedia.
Mi sembra solo
abbia bisogno di compagnia;
mi sembro solo
camminare alla cieca nel vuoto
mentre il passato si fa più pesante
e si accumulano i "potevo",
finiscono gli stupori e si ha paura
e si urla tra vampe d'abisso
il
proprio
nome....
attraverso gli occhi grigi di un anziano senza figli,
fra i bicchieri vuoti sopra un tavolo di legno;
alla tele saltellano ancora gli uccellini di gomma.
Un uomo si spegne
le sue lacrime scivolano storte sulla sedia.
Mi sembra solo
abbia bisogno di compagnia;
mi sembro solo
camminare alla cieca nel vuoto
mentre il passato si fa più pesante
e si accumulano i "potevo",
finiscono gli stupori e si ha paura
e si urla tra vampe d'abisso
il
proprio
nome....
AFTERMATHS
Storte emanazioni di me stesso
sull'infinito crepuscolo del divenire,
proiettano diritti e rovesci di medaglie a più facce ;
le mie metastasi si allargano in un pattern di carcinoma dolorante,
mentre scuri osservatori col mio volto criticano le direzioni prese con muta disapprovazione.
Rasente al muro striscia irrintracciabile il mito ieratico di un avvenire lecito,
arroventando il marchio della colpa.
Se la gabbia nel cuscino ancora ha una chiave,
non libera ;
se , costretto in binari morti , ancora posso tornare,
non ne trovo il tempo ;
se , ridotto a nutrirmi della mia icore , cresco ancora,
le conseguenze per i miei atti ne divoreranno ogni vantaggio.
Il nodo che ho nel petto mi difende e mi uccide,
ma , stretto e inestricabile,
offre identità e patteggia la mia pena.
sull'infinito crepuscolo del divenire,
proiettano diritti e rovesci di medaglie a più facce ;
le mie metastasi si allargano in un pattern di carcinoma dolorante,
mentre scuri osservatori col mio volto criticano le direzioni prese con muta disapprovazione.
Rasente al muro striscia irrintracciabile il mito ieratico di un avvenire lecito,
arroventando il marchio della colpa.
Se la gabbia nel cuscino ancora ha una chiave,
non libera ;
se , costretto in binari morti , ancora posso tornare,
non ne trovo il tempo ;
se , ridotto a nutrirmi della mia icore , cresco ancora,
le conseguenze per i miei atti ne divoreranno ogni vantaggio.
Il nodo che ho nel petto mi difende e mi uccide,
ma , stretto e inestricabile,
offre identità e patteggia la mia pena.
IL CIGNO
La rincorsa di un cigno prima del decollo
è goffa e insidiata ;
così anche l'esistenza spesso si perde
in un frullo di piume scomposte.
è goffa e insidiata ;
così anche l'esistenza spesso si perde
in un frullo di piume scomposte.
I SANTI
Ci sono uomini,
donne,
vestiti tutti uguali;
arrendetevi a loro.
Il vuoto che hanno dentro non è sofferto;
il loro viso è fresco di rasatura
o truccato con sobrietà;
servono umiliazione su magli di gomma e acciaio,
proteggono le canne delle loro pistole
pulendole sui nostri volti di peccatori;
il passo fiero della ragione affidata loro
li circonda come l'aureola di un santo,
mentre le stigmate sulle loro spalle,
sui loro petti,
li assicurano contro il torto.
E noi,
gente diversa e a volte grottesca,
gli rendiamo grazie,
perchè sono
così belli,
forti,
giusti,
uguali....
donne,
vestiti tutti uguali;
arrendetevi a loro.
Il vuoto che hanno dentro non è sofferto;
il loro viso è fresco di rasatura
o truccato con sobrietà;
servono umiliazione su magli di gomma e acciaio,
proteggono le canne delle loro pistole
pulendole sui nostri volti di peccatori;
il passo fiero della ragione affidata loro
li circonda come l'aureola di un santo,
mentre le stigmate sulle loro spalle,
sui loro petti,
li assicurano contro il torto.
E noi,
gente diversa e a volte grottesca,
gli rendiamo grazie,
perchè sono
così belli,
forti,
giusti,
uguali....
PRESENTAZIONE
Salve a tutti , mi chiamo Jarvis Piazza e da circa un anno ho aperto un blog su Splinder (Il Portiere di Notte) nel quale ho pubblicato più o meno tutto quello che mi passava per la testa e tra le tante cose ne ho approfittato per postare le poesie che avevo scritto in passato e quelle che mi venivano da scrivere sul momento ;
questo blog , invece , nasce dalla necessità di raccogliere tutte queste poesie (e quelle che scriverò in futuro) in un contenitore che tratti unicamente questo soggetto.
Per permettere ai visitatori di lasciare commenti specifici copierò ogni poesia in un post a se stante e , quando e se ne avrò l'ispirazione , lascerò come aggiornamento una specie di premessa\parafrasi\spiegazione che chiarisca in una qualche maniera i contenuti e i significati di ogni poesia , questo perchè spesso tendo ad essere molto criptico e a utilizzare una simbologia che è frutto o di mie esperienze personali passate oppure di concatenazioni logiche che dal significato originale portano alla figura retorica nel testo.
Sembrerà una cosa pretenziosa ma è il mio modo di scrivere , come se creassi degli enigmi ai quali solo io posso dare risposta ; questo non vuol dire che le poesie risulteranno totalmente incomprensibili (almeno spero) , solamente ci saranno delle parti che necessitano un minimo di spiegazione perchè una persona esterna possa calarsi meglio nelle sensazioni che intendo esprimere. Se qualcuno è interessato a ricevere un chiarimento su una poesia specifica ovviamente può chiedermelo direttamente lasciando un commento o spedendomi una mail(JarvisPiazza@gmail.com);
i commenti che vorrei comparissero più spesso però sono quelli di critica alle poesie stesse , poichè sono commenti di questo tipo che mi permettono di conoscere nuovi punti di vista o suggerimenti che , se lo riterrò utile , non mancherò di seguire.
Sperando che queste poesie , che ho scritto mettendoci tutto il mio corpo , il mio sangue...e le mie viscere , vi piacciano o , nel caso stiate soffrendo anche voi , vi facciano sentire un po' meno soli , vi mando i miei saluti e comincio subito a copiarle nei post qui sotto.
Buona lettura,
Jarvis Piazza.
p.s. è una nota sgradevole , ma informo chiunque pensi di copiare i miei testi e diffonderli a proprio nome che sono ampiamente in grado di documentare il fatto di averli scritti precedentemente a un eventuale diffusione abusiva.
questo blog , invece , nasce dalla necessità di raccogliere tutte queste poesie (e quelle che scriverò in futuro) in un contenitore che tratti unicamente questo soggetto.
Per permettere ai visitatori di lasciare commenti specifici copierò ogni poesia in un post a se stante e , quando e se ne avrò l'ispirazione , lascerò come aggiornamento una specie di premessa\parafrasi\spiegazione che chiarisca in una qualche maniera i contenuti e i significati di ogni poesia , questo perchè spesso tendo ad essere molto criptico e a utilizzare una simbologia che è frutto o di mie esperienze personali passate oppure di concatenazioni logiche che dal significato originale portano alla figura retorica nel testo.
Sembrerà una cosa pretenziosa ma è il mio modo di scrivere , come se creassi degli enigmi ai quali solo io posso dare risposta ; questo non vuol dire che le poesie risulteranno totalmente incomprensibili (almeno spero) , solamente ci saranno delle parti che necessitano un minimo di spiegazione perchè una persona esterna possa calarsi meglio nelle sensazioni che intendo esprimere. Se qualcuno è interessato a ricevere un chiarimento su una poesia specifica ovviamente può chiedermelo direttamente lasciando un commento o spedendomi una mail(JarvisPiazza@gmail.com);
i commenti che vorrei comparissero più spesso però sono quelli di critica alle poesie stesse , poichè sono commenti di questo tipo che mi permettono di conoscere nuovi punti di vista o suggerimenti che , se lo riterrò utile , non mancherò di seguire.
Sperando che queste poesie , che ho scritto mettendoci tutto il mio corpo , il mio sangue...e le mie viscere , vi piacciano o , nel caso stiate soffrendo anche voi , vi facciano sentire un po' meno soli , vi mando i miei saluti e comincio subito a copiarle nei post qui sotto.
Buona lettura,
Jarvis Piazza.
p.s. è una nota sgradevole , ma informo chiunque pensi di copiare i miei testi e diffonderli a proprio nome che sono ampiamente in grado di documentare il fatto di averli scritti precedentemente a un eventuale diffusione abusiva.
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